- Giovanotto,vuoi visitare le reliquie?
Alfonso non sapeva cosa rispondere. Fu quasi sorpreso dalla gentilezza e dalla dolcezza di quella signora,gli parve quantomeno strana. Arrivò addirittura a congetturare che la visita delle sacre reliquie fosse a pagamento. Più tardi avrebbe compreso che si sbagliava di grosso.
- Ehm...si...
- ...Vuoi visitare le reliquie? - domandò nuovamente la donna. Alfonso decise di rispondere in modo deciso e fermo.
- Dopo la messa magari,va bene? Dove devo andare?
- Per di là,lungo la navata di sinistra - rispose la donna.
- Va bene.
Le reliquie del santo,quindi,si trovavano in fondo alla ignota navata sinistra della chiesa dell'Annunziata. Gli balenò un'idea a dir poco geniale. Alfonso decise di andare alla scoperta delle reliquie durante il rito della comunione. In quel preciso momento,infatti,tutti i fedeli sarebbero stati impegnati,in fila nella navata principale,lasciando del tutto sgombra quella di sinistra...era proprio una bella idea! In quel modo Alfonso sarebbe stato libero e tranquillo,solo davanti alle reliquie. Era fermo nel mettere in pratica quell'ingegnoso piano. Alle 18 in punto la celebrazione iniziò. Appena prima,i signori addetti all'ordine fecero cenno di sgombrare l'ambulacro per lasciar spazio alla processione che stava per entrare. In chiesa,per un attimo,calò il silenzio. Un ragazzo con la chitarra intonò il canto d'ingresso e tutti si voltarono verso il portone della chiesa per contemplare la processione. Alfonso si voltò di lato,verso sinistra. La fila era guidata da un gruppetto di giovani vestiti di bianco,uno di essi stringeva tra le mani un lungo crocifisso metallico dalle sfumature dorate. Non appena lo vide il pio Alfonso,così come tutti gli altri fedeli,fece devotamente il segno della croce. Era un gesto che ripeteva tantissime volte nella sua vita di ogni giorno,lo aiutava nelle situazioni complicate,nei momenti difficili,negli attimi di incertezza. Pensava a ragione che è bene affidarsi sempre a Gesù,alla sua misericordia,alla sua bontà,al suo amore infinito per l'uomo,la sua creatura prediletta. Fare il segno della croce,per Alfonso,voleva anche significare compiere un gesto di ringraziamento verso Dio,il quale ha permesso la morte del suo unico Figlio per donare la vita agli uomini. Quale sublime esempio di amore e di attaccamento! Il vescovo entrò benedicendo a destra e a sinistra,la papalina poggiata sul capo. Dietro di lui una moltitudine di sacerdoti e di ministranti. Alfonso non conosceva il parroco dell'Annunziata; si domandava insistentemente chi fosse tra i sacerdoti in processione. A fine celebrazione,col discorso di ringraziamento del parroco,lo avrebbe compreso. Il canto d'ingresso era per il giovine Alfonso del tutto nuovo. "Ogni chiesa ha le sue particolari canzoni",pensò. Ed in effetti era proprio così che stavano le cose. La processione raggiunse quindi l'altare,ma ci vollero diversi minuti prima che monsignor Angerami prendesse finalmente la parola. La chiesa era entusiasta e giubilante. Il popolo dei fedeli era costituito per lo più da anziani,ma vi erano anche diversi giovani. Alfonso riconobbe un ragazzo che abitava dalle sue parti,gli risultò strano che si trovasse in quel luogo. Il canto terminò ed il vescovo prese finalmente a parlare.
- Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo! - disse a gran voce.
- Amen! - rispose l'assemblea in modo convinto subito dopo aver eseguito il segno di croce. Il vescovo si cimentò in un breve discorso introduttivo,nel quale ringraziava il parroco don Aniello per l'invito e parlava brevemente della presenza delle reliquie di Padre Pio e della sua figura. Durò circa cinque minuti quindi,dopo l'atto penitenziale,fu recitato il Gloria; immediatamente dopo potè avere inizio la liturgia della Parola. Alfonso spalancò le orecchie e restò religiosamente in ascolto. Due giovani declamarono le letture ed il salmo,poi fu la volta della lettura del Vangelo. Non fu il vescovo Angerami a leggere,ma uno dei tanti sacerdoti presenti. Al vescovo toccò invece l'omelia. Essa fu ricca di spunti interessanti e di aneddoti sulla vita di Padre Pio,spesso anche sorprendenti. Il vescovo parlò anche molto del suo incarico di rettore del seminario,incarico cui teneva tantissimo. La presenza delle reliquie presso quella comunità parrocchiale era un evento del tutto eccezionale,che fu festeggiato a dovere per una settimana intera,con celebrazioni eucaristiche,recite del Santo Rosario e riti della Via Crucis. E proprio quest'ultimo rito,quello della celebrazione della passione del Signore,aveva significato molto per Padre Pio,che ha portato per ben cinquanta anni sul suo corpo i segni dei chiodi nelle mani,nei piedi,nel costato. Il mistero della morte e della resurrezione del Cristo!